
Ingegnosa intuizione quella di Roberto “Grizzly” Ferraro, birraio di BAC (Birrificio Artigianale Casaranese), dedicata a un prodotto della sua terra, e tutto sommato non comune come il carosello pugliese, anche noto come pagghiotta o meloncella.
Nonostante si avvicini parecchio alle saison, per la sua freschezza e per la stagionalità estiva, all’anagrafe birraria va inquadrata fra gli “stili speciali”, sottocategoria vegetable beers.
Alla vista si presenta subito bene, con una schiuma bianca, fine, compatta modello “iceberg”, e parecchio persistente. Il colore è oro carico, dalla trama visiva diffusamente ma non eccessivamente velata.
La tavolozza dei profumi presenta temi maltati, erbacei, e una suggestione leggermente speziata di pepe, con una tendenza terrosa a margine.
Un insieme di aspetti sensoriali, fatti di semplici percezioni che creano un magico equilibrio, e che ritroviamo alla bevuta.
L’assaggio conferma quindi le piacevolezze avvertite al naso, costruite sulla base di un corpo quasi rotondo, e sviluppato lungo un percorso che esordisce in bocca con la fragranza del malto-base. A questo punto il gusto vira immediatamente dopo verso la gradevole intrusione dell’inconfondibile sapore del melone immaturo, tipico del carosello pugliese, brioso e con una leggerissima nota di dolce, fino alla chiusura più amaricante, e di una sensazione decisamente di freschezza, data dal luppolo usato.
Freschezza che ritroviamo nella ricchezza retrolfattiva, a bilanciare i gradi alcolici, comunque non eccessivi, attestandosi a quota 5%vol.
L’abbinamento sensoriale predilige un piatto genuino come le penne con pesto, pinoli, e pomodori datterini, nel quale i diversi ingredienti – con l’aggiunta del salume prodotto dalla macelleria Adamo di Casarano – danno origine a un insieme che rispetta ogni singolo sapore.
Niente di sofisticato, ma con attenzione alla qualità degli ingredienti, per una cervogia fresca e con una frizzantezza decisa, in grado di smorzare la sostanza grassa del salame “Casu e Pummitori”, preparato con maestria con carne di suino, formaggio, e pomodori.
La dolcezza del malto bilancia la speziatura di questo salume, composta da finocchi, aglio, e paprika. L’amaricante, e la buona carbonazione, bilanciano la dolcezza dei datterini e il grasso dell’insaccato. Il salame inoltre esalta il carosello pugliese, fino al punto di sentire la dolcezza data dalle note di melone, come quasi a portare a compimento il processo stesso di maturazione di questo altrimenti croccante vegetale.
L’armonia, a volte, si crea con piccole cose in magico equilibrio tra di loro.